Beatrice Teresi
giovedì 26 maggio 2016
giovedì 5 maggio 2016
Partnership al progetto
Come Partner reali al progetto ho scelto il CRS (Centro studi e iniziative per la Riforma dello Stato) che si caratterizza per la capacità di stimolare il dibattito tra partiti, istituzioni e studiosi di diversa estrazione e cultura politica, per la collaborazione con istituti di ricerca e le analisi sulle trasformazioni della società, e l'Arci ( Associazione Ricreativa Culturale Italiana) la più grande associazione italiana indipendente di promozione sociale. Queste due associazioni, lo scorso 16 aprile hanno organizzato un'evento molto interessante dal titolo I BENI DI ROMA "le energie sociali sul diritto alla città". Quattro tavoli di lavoro per un confronto partecipato per discutere e mettere in campo nuove idee su cultura beni comuni, rigenerazione urbana, spazi, inclusione e accoglienza, amministrazione condivisa e partecipazione.
Nel tentativo di soddisfare bisogni sociali è necessario dare vita a relazioni e nuove collaborazioni, ripartendo proprio da quelle attività culturali disseminate in micro e auto-produzioni che vantano un livello qualitativo più alto di quelle "ufficiali, dall'auto-imprenditoria basata sullo sviluppo locale sostenibile e sull'innovazione alle pratiche locali di solidarietà che oggi vivono un nuova stagione di creatività.
Con la tecnica della "comare" , proprio tra i banchi universitari di questo laboratorio, sono riuscita a intervistare Alfonso Avvisati, presidente di dell' officina culturale "Arci La Freccia". L'associazione nasce nella piccola e disagiata realtà di Aprilia, poco distante da Roma, e promuove realmente lo sviluppo culturale attraverso progetti sociali, corsi di insegnamento, eventi di vario genere (ma soprattutto musicali) da molti anni a questa parte. Grazie a loro è stato riqualificato un ex mattatoio comunale abbandonato, ora sede dell'associazione, dove si svolgono numerose attività culturali e ricreative.
L'intervista:
Innanzitutto qualche domanda di
carattere personale per una breve presentazione:
Che studi ha fatto? Quali sono le sue
passioni e interessi? Che ruolo ricopre nell'Associazione La Freccia
e da quanto tempo? Che ruolo ha avuto nella sua costituzione?
Ho studiato presso l’Università
degli Studi di Roma “La Sapienza” e mi sono laureato nel 2006 in
Arti e Scienze dello Spettacolo Digitale. Le mie passioni sono molte,
ma ruotano quasi tutte intorno alle arti visive e sonore. Ricopro
dallo scorso settembre la carica di Presidente dell’ass. “Arci La
Freccia” dopo esserne stato Vice Presidente per sette anni.
In termini di Attività invece
occupo la carica di Direttore Artistico e Gestore del Circolo e delle
risorse umane.
L'Ex Mattatoio nasce da un opera
di riqualificazione promossa dall' Associazione Arci La Freccia al
fine di mettere a disposizione della città un luogo per
l'esposizione e la produzione di contenuti culturali. Come è
avvenuta l' individuazione dell'area? I cittadini hanno partecipato
alla scelta finale? Quali problematiche avete affrontato per
l'acquisizione e l'apertura effettiva al pubblico? Il comune ha
finanziato/finanzia il progetto?
Era un posto
completamente abbandonato, Il mattatoio della nostra città appunto.
Uno spazio comunale, in disuso da tanti anni che insieme ad un gruppo
di amici siamo riusciti pian piano a recuperare.
A spese nostre
e attraverso bandi di concorso per la Cultura che siamo riusciti a
vincere, abbiamo investito in quel posto per la cultura. Quindi nelle
attrezzature per migliorare lo spazio che era pieno di muffa e ferro
vecchio. Ora invece si fa musica live, mostre fotografiche,
proiezioni, corsi di musica, sala prove. C’è inoltre uno studio di
registrazione e di montaggio video. Una molteplicità di attività.
Gestiamo anche un orto comunale con il quale facciamo dei progetti
con i bambini delle scuole e delle cene sociali.
Il Comune nei
nostri primi anni di attività non ha finanziato la nostra
associazione, mentre negli ultimi anni si sono avviate delle
collaborazioni importanti, come ad esempio lo studio di registrazione
e di montaggio video a cui facevo riferimento prima, che viene
gestito dal Comune di Aprilia ma attraverso il nostro partenariato
tecnico.
L'Arci La Freccia vanta di essere
un'officina culturale di riferimento nel Lazio e un network di
avanguardia su territorio nazionale. A metà strada tra Roma e
l'Agro Pontino in che modo attiva una #rete di connessioni con la
capitale, la provincia e il resto del territorio?
Siamo stati una
delle Officine Culturali della Regione Lazio Dal 2006 al 2011. Ora ci
sosteniamo da soli attraverso le stesse attività anche se ogni tanto
proviamo comunque a partecipare ai pochi Bandi per la cultura a
disposizione nella speranza di poter sostenere meglio le iniziative.
Con la Capitale
dialoghiamo abbastanza. Molti degli artisti che vengono da noi, sono
anche artisti romani, band, musicisti, e quant'altro. Negli ultimi
anni poi grazie anche a gruppi musicali di rilievo abbiamo
incrementato molto il numero di soci che vivono nella Capitale.
Discorso ancora
più significativo per quello che riguarda la provincia di Latina,
che è un territorio che sentiamo nostro, nonostante le tante
problematiche e con il quale ci confrontiamo quotidianamente
L' Ex Mattatoio ha mai collaborato
con altre Associazioni, Centri o Enti locali per l'organizzazione di
eventi?
Collaboriamo
continuamente con associazioni sia del territorio e che delle zone
limitrofe. Attualmente per esempio stiamo collaborando con
un’associazione che si chiama “Senza Confine di Aprilia”, che
si occupa dell'accoglienza dei migranti e di sostenere queste persone
che vivono sul territorio ma che provengono da paesi lontani. Da poco
hanno fondato anche una cooperativa con queste donne straniere che
cucinano e organizzano delle cene solidali spesso anche presso la
nostra sede. Collaboriamo poi con un'associazione di Anzio che si
Chiama “Camera Work” e che si occupa di fotografia. Con loro c’è
una collaborazione che li vede impegnati nel curare mostre di
fotografia e proiezioni presso l’ex Mattatoio.
Secondo la psicologia sociale l'
#ambiente influenza il #comportamento... secondo lei l'
Associazione, da quando ha un “luogo fisico da abitare e
condividere con altre realtà sul territorio”, ha cambiato il modo
di agire e pensare della #comunità in cui si trova?
Assolutamente.
Proprio perchè questo spazio è diventato una realtà solida e
duratura come in nessune o pochissime altre nel territorio. Molte nel
giro di pochi anni sono sparite facendo tre o quattro eventi l'anno.
Noi ne facciamo tre o quattro eventi a settimana da quindici anni.
La tessera ha
molte convenzioni, ad esempio da diritto a sconti in alcune librerie
e musei, sconti per studenti. Un ragazzo di provincia va spesso anche
a Roma il fine settimana e la tessera che ha fatto nella nostra
associazione vale anche negli innumerevoli circoli della capitale.
L'Ex Mattatoio di Aprilia promuove
attività musicali e di spettacolo rivolte alla #comunità in
generale. L'Ex Mattatoio è Circolo ma anche Edutainment. Ci può
spiegare quali attività e servizi offerti caratterizzano le due
qualifiche?
La nostra è
una vera associazione culturale no profit, nel senso che tutte le
attività svolte lì dentro vengono fatte a carattere volontario o
attraverso piccoli rimborsi spese dal direttivo dell’associazione e
da alcuni soci collaboratori oltre che da altre associazioni come
detto prima. Tutto quello che risulta essere l’introito annuale
viene rinvestito sulle attività e sulle attrezzature necessarie.
In termini di distribuzione delle
attività e accessibilità degli spazi com'è organizzato l'Ex
Mattatoio? (Quanti spazi sono destinati ad uso ricreativo,
formativo, quanti ad uso amministrativo o commerciale. Se ci sono
aree ad ingresso libero o a soli tesserati, o accesso limitato in
particolari orari o giorni della settimana)
L'accessibilità è riservata ai
soli soci. All’interno degli spazi è presente una sala concerti,
una sala prove, una sala bar, un internet cafè. Difronte a questo
blocco sono presenti altri spazi dove sono stati organizzati un
ufficio, una sala corsi e lo studio di registrazione.
mercoledì 13 aprile 2016
Extempore
Mi ritengo soddisfatta del lavoro svolto in classe. Giocare con i pezzi della scacchiera (che ho modificato per la difficoltà di procedere con quella scelta in precedenza) sul plastico dell'area è stato molto di aiuto e fonte di ispirazione. Come ho già detto ho cambiato scacchiera e quindi anche il progetto che comunque non si discosta troppo per certi versi da quello di Anselmi. Se nelle Case parcheggio a Testaccio la fenditura e il percorso ascensionale volevano citare il Monte a pochi passi , l'università femminile EWHA a Seul di Dominique Perrault dimostra l'interesse dell' architetto per un' architettura "scavata" che integri architettura "costruita" e architettura del paesaggio. La collina artificiale tagliata in due da una scalinata monumentale (che collega le due metà del canyon) svela una struttura semi-ipogea. Una "valle nascosta". Questo probabilmente il bang dell'opera!
Le caratteristiche quindi si adattano bene all'area scelta (la 64) ma anche con l'idea dello spazio scavato nel sottosuolo che volevo riprendere per citare le forre e le vie cave del paesaggio etrusco con cui mi trovo in stretto contatto.
Il percorso lineare del Campus Ewha l'ho spezzato appunto per riprendere l'irregolarità di questi affascinanti percorsi viari. Specie nelle forre, percorse e scavate da piccoli corsi d'acqua, affluenti del Tevere. L'edificio potrebbe fare da ponte sul rivolo dell' Aniene che separa l'area (di proprietà comunale) con il Parco dell'Inviolatella e far entrare proprio l'acqua nel progetto, nella spaccatura "citazione".
Ora però prima di procedere devo chiarirmi le idee sul programma di mixitè. Sarebbe anche il caso...
giovedì 7 aprile 2016
Scacchiera - Case parcheggio A. Anselmi
L'idea è quella di riprendere il movimento zig zag orizzontale della facciata, anche in verticale per ricreare il movimento irregolare della pareti rocciose delle forre e delle vie cave. Per fare ciò ho pensato di utilizzare la maglia strutturale dell'edificio e in particolare i punti di intersezione tra le travi e i pilastri e di spostarli in avanti o indietro. Nel plastico ho utilizzato delle forme metalliche che ho inserito al posto di alcuni pilastri per far capire il concetto.
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